La Leishmaniosi: strategie di prevenzione
- monicamiglionico19
- 24 feb 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 25 feb 2022
La Leishmaniosi è una malattia trasmissibile all'uomo (solo attraverso puntura di insetto) causata da un protozoo appartenente al genere Leishmania spp. e trasmessa da un vettore biologico, il Phlebotomus spp., un insetto che assomiglia ad un moscerino, della grandezza di 2-3 mm, comunemente denominato “pappatacio”.
E' una malattia in rapida espansione, ormai endemica (cronicamente diffusa) in Italia da svariati anni.
Se prima era conosciuta come una patologia tipica del sud Italia è ormai una realtà anche nelle aree settentrionali del nostro Paese sin dagli anni '80. A contribuire a questa espansione sia i cambiamenti climatici, che hanno reso accoglienti per i flebotomi zone del mondo che prima non lo erano, sia cambiamenti socio-culturali, che hanno portato alla movimentazione dei cani dal sud al nord Italia con conseguente espansione dell'area endemica.
Leishmania si presenta clinicamente con un'ampia varietà di sintomi clinici e subclinici che se non riconosciuti e combattuti in tempo possono essere talvolta letali per i nostri amici a quattro zampe. Si capisce quindi l'importanza della prevenzione.
"Le 4 principali strategie per la lotta alla Leishmaniosi"

Capita che chieda ai miei clienti, verso Aprile / Maggio, se stiano facendo regolare trattamento di prevenzione contro pulci, zecche e flebotomi. Spesso mi sento rispondere: "No, solitamente lo faccio in estate." Nulla di più sbagliato purtroppo...
L'estate per i flebotomi inizia a Marzo e finisce a Novembre, per pulci e zecche invece è abbastanza caldo tutto l'anno. Non bisogna abbassare la guardia solo perché tiriamo fuori il cappotto dall'armadio.
Come ci dobbiamo comportare allora?
Suggerimento 1 - Prevenzione
La prima linea di difesa è sull'obiettivo del flebotomo: i nostri pet!
Sul mercato si trovano ormai diversi prodotti in grado di "repellere", ovvero allontanare questi pericolosi insetti.
Collarini, spot on, spray all'olio di Neem sono essenziali per la lotta al parassita vettore, da soli o ancora meglio in combinazione tra di loro. Non vi è disponibilità invece di prodotti per via orale con lo stesso spettro d'azione.
Importantissimo è anche verificare che, nonostante il corretto utilizzo dei dispositivi repellenti, qualche insetto non sia riuscito a passare la prima linea di difesa. In questo ci aiuta il test, rapido per lo screening o di laboratorio quando c'è un sospetto, da effettuarsi almeno una volta l'anno.
Il test ci permette di intraprendere una terapia mirata prima che Leishmania cominci a far danni all'interno dell'organismo. Le linee guida indicano come ideale un test di screening effettuato due volte l'anno, in primavera ed in autunno. Essenziale almeno una volta l'anno.
Negli ultimi anni si è affiancato a queste strategie anche il cosiddetto "vaccino", pur essendo una definizione errata nel suo complesso. I vaccini disponibili per i cani in Italia sono due.
Un vaccino basato su antigeni secreti/escreti di L. infantum è registrato in Europa dal 2011. Questo vaccino contiene la saponina come adiuvante. La prima vaccinazione consiste in tre iniezioni, ogni 3 settimane. La protezione si ottiene un mese dopo la terza inoculazione. Il richiamo è annuale.
Durante il 2016, un nuovo vaccino anti-CanL è stato registrato in Europa. Questo nuovo vaccino contiene cinque differenti antigeni di L. infantum. Questo vaccino non contiene adiuvante. La prima vaccinazione comprende una singola inoculazione. Il richiamo è annuale.
Il vostro veterinario vi consiglierà il migliore per il vostro cane.
Entrambi i vaccini presenti in Europa possono essere inoculati solo in soggetti sani sieronegativi, di almeno sei mesi di età. Essi non prevengono l’infezione ma la progressione della malattia e riducono la probabilità di sviluppare segni clinici.
Basandosi sulla valutazione del rapporto rischio-beneficio (o in aree endemiche), l’approccio multimodale che associa l’uso di repellenti e la vaccinazione dovrebbe essere considerato il metodo di prevenzione ottimale sia per l’infezione che per lo sviluppo della malattia clinica. I repellenti riducono il rischio di contrarre l’infezione ma non prevengono la comparsa di segni clinici una volta che il cane è stato infettato. La vaccinazione riduce il rischio della progressione della malattia e la probabilità di sviluppare segni clinici ma non previene l’infezione.
Suggerimento 2 - Lotta all'insetto vettore
Diminuire la popolazione di insetti vettori è essenziale non solo per la salute animale ma anche per quella dell'uomo.
Evitare che l'acqua ristagni nei sottovasi o in pozze che si formano spontaneamente sul terreno, contrastare la formazione di ambienti umidi ideali per la deposizione di uova e lo sviluppo di larve è di grande importanza.
L'utilizzo di adulticidi e larvicidi è raccomandato in determinate zone e periodi dell'anno.
Non dimentichiamoci che anche i gatti, anche se in numero minore, possono contrarre la Leishmaniosi.
Suggerimento 3 - Evitiamo l'esposizione
Altro punto strategico è naturalmente offrire limitazioni all’esposizione al vettore, proteggendo noi ed i nostri animali con mezzi fisici, applicando reti a maglia stretta alle finestre del posto dove soggiorna il cane (zanzariere)
Evitare le passeggiate nei periodi del giorno in cui l'insetto è più attivo, dal crepuscolo fino all’alba, diminuisce in modo statisticamente significativo il numero di punture ricevute.
Dormire fuori si conferma essere un importante fattori di rischio per lo sviluppo dell'infezione e della malattia, anche se colpiti sono anche cani che risiedono stabilmente al chiuso.
Suggerimento 4 - Lotta al randagismo
Tutte le strategie di lotta a Leishmania implicano, ahimè, che ci sia un essere umano che svolga tutte le azioni elencate in precedenza.
Cani e gatti "figli di nessuno", che non hanno possibilità di essere difesi o monitorati rappresentano un grosso serbatoio di infezione.
Adottare cani e gatti dai rifugi o dalla strada, donare qualche volta un antiparassitario a chi non se lo può permettere, contribuisce, oltre a salvare delle vite, a tenere sotto controllo la malattia sia per noi che per i nostri amici a quattro zampe.
A far del bene c'è il rischio che ti torni indietro!

Non dimenticatevi di rivolgervi al vostro veterinario di fiducia per decidere insieme un programma personalizzato per il raggiungimento dell'obiettivo NO LEISHMANIA.
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