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Sindrome brachicefalica: cos'è? come si affronta?

  • monicamiglionico19
  • 15 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Se condividete la vostra vita con un Carlino o con un Bouledogue francese ne avrete già sicuramente sentito parlare. La sindrome brachicefalica o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori (BAOS dall'inglese: "Brachicephalic airway obstruction syndrome”) è una condizione patologica che si osserva prevalentemente in cani e gatti con muso corto o "schiacciato" (brachicefali).

Le razze canine più colpite sono appunto i Carlino, i Bouledogue francesi, i Bulldog inglesi, i Boston Terrier, i Pechinese, gli Shi-Tzu, gli Shar Pei ed i Cavalier King Charles (tutte razze difficili da scrivere). Anche taglie grandi come i Boxer ed i Bull Mastiff possono esserne affette, ma con minore incidenza e con sintomatologia più lieve. tra i gatti ricordiamo il Persiano, l'Exotic Shorthair ed il Gatto Himalayano.

Le razze colpite non nascono così come le conosciamo oggi, ma sono il frutto di selezioni genetiche che hanno privilegiato l'aspetto estetico a discapito della salute.



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In questi animali l'accrescimento osseo del cranio si verifica in larghezza ma non in lunghezza ed i tessuti molli non sono ridotti proporzionalmente allo scheletro osseo che li contiene. Questa condizione provoca una serie di anomalie che ostacolano il passaggio dell'aria ed i conseguenti segni clinici.

Questa sindrome si può presentare a qualsiasi età, ma è verso i 3-4 anni che la maggior parte dei proprietari di brachicefali richiede approfondimenti diagnostici.


Le anomalie anatomiche comprendono:


1) restringimento delle narici (detta STENOSI)

2) il palato molle allungato e di aumentato spessore

3) la trachea che ha un diametro inferiore a quel che dovrebbe avere fisiologicamente (lasciando così passare poca aria)


tutte queste condizioni possono rendersi responsabili dello sviluppo del COLLASSO LARINGEO derivato dall'aumentato sforzo inspiratorio.

Collasso laringeo significa che le cartilagini presenti nella laringe, al momento dell'inspirazione (quando si introduce l'aria) si avvicinano, causando una diminuzione dello spazio laringeo.


Gli animali che presentano BAOS possono passare molto rapidamente da una condizione respiratoria compensata (considerata a volte normale dai proprietari) a gravi episodi di "mancanza d'aria", per esempio durante l'esercizio fisico, il gioco, l'aumento della temperatura o semplicemente dopo il pasto.

Le manifestazioni più evidenti sono: respiro rumoroso e "ruvido", russamento grave, tosse, respirazione a bocca aperta con aumentata frequenza, colpi di calore, sincopi, difficoltà ad alimentarsi.

Nei casi gravi l'animale si presenta a bocca aperta con respirazione frequente, zampe anteriori allargate e testa allungata.

Oltretutto non sono infrequenti problemi gastroenterici come vomito, rigurgito ed emissione di gas (eruttazione e flatulenza).


Se vi state chiedendo come ovviare a tutto ciò la risposta è purtroppo: il trattamento chirurgico, sia con tecnica classica che con laser.

La prevenzione è unicamente nello scegliere cuccioli di allevamenti certificati che non puntino solamente alla "bellezza" ma anche alla funzionalità del musetto canino.



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